Un colpevole, innanzitutto.
Ieri sera, dopo aver letto della tragedia della Grenfell Tower a Londra, mi son detto: se fosse accaduto in Italia, su Twitter sarebbe già scoppiato il finimondo.
Così son andato a vedere, seguendo i due hashtag presenti.
Ho scoperto che, mentre quasi tutti i tweet da Londra esprimevano pietà per le vittime, dolore per chi aveva perso tutto, compassione per i superstiti alla ricerca dei propri cari, solidarietà ai soccorritori, nei nostri cinguettii, al di qua della Manica, lontani migliaia di chilometri, prevalevano altri sentimenti e soprattutto l’indignazione. Sì, ci scandalizzavamo, perché quel grattacielo era abitato da stranieri e dei ceti meno abbienti, working class, osservava qualcuno forbito, e il fatto che gli appelli alla sicurezza fossero stati ignorati, era certamente da mettere in relazione con ciò.
Di fronte alla morte, tragica e innocente, anziché piangere, innanzitutto cerchiamo un colpevole. Subito. Vorrà pur dire qualcosa.