Le risposte sbagliate alle domande sbagliate
Populismi e rischio paternalista
Oggi, intervistato dal bravissimo Nicola Mirenzi per Huffington Post, anche Ferruccio De Bortoli si lascia scappare una definizione di populismo che va molto di moda fra liberali nostrani, ossia che «dà risposte sbagliate a domande legittime».
«Il populismo dà risposte sbagliate a domande che sono legittime. Fornisce soluzioni fasulle a problemi che sono reali. È una forma di inganno della buona fede degli elettori»
La tesi non è nuova, l’ha ripetuta anche il capo del Pd, Nicola Zingaretti, che pure liberale non è.
In realtà è un facile ragionamento che, molto spesso, nasce nella convinzione (o dalla speranza) di poter potabilizzare l’estremismo che ha avvelenato i nostri pozzi o, come dicono quelli bravi, a romanizzare i barbari (unni-grillini o longobardi-salviniani, a seconda della convenienza).
Un esercizio, lisciare il lupo per pelo – vedi la «moderatizzazione» un giorno sì e l’altro pure di Salvini o, sul fronte opposto, la «progressistizzazione» dei 5s – che avrà pure nobili intenti ma che tradisce un certo paternalismo e, soprattutto, che resta molto rischioso.
Il punto è che molte delle domande dei populo-sovranisti sono poco legittime, con buona pace di De Bortoli (e Zingaretti).
Sì perché sono i miti dai quali trae linfa quotidiana la macchina della propaganda. Sono il fuoco delle menzogna a cui milioni di italiani scaldano i polpastrelli sui loro smartphone.
Per esempio, e giusto per citare quelle mainstream, non c’è nessuna invasione straniera, non c’è un piano europeo per un meticciato globale ispirato a Kalergy, gli ebrei non controllano la finanza mondiale e non sono il motore della globalizzazione, la tutela dei minori e l’affido non sono un attacco alla famiglia naturale, i vaccini non sono l’esito dell’affarismo di Big Pharma.
Su queste fole si forgia, ogni giorno, il consenso.
E mentre l’Huff mandava su Twitter l’intervista dell’ex-direttore di Via Solferino, ecco un populista, versione suprematista tricolore, esprimere, sullo stesso social network, la sua invettiva xenofoba sull’Europa.
Chi ci vede una legittima domanda, alzi la mano.