Re-Think-Ing Freud
Inizio un dialogo con lo psicoanalista Giacomo B. Contri** per capire se è ancora attuale, e perché, il pensiero del Padre della Psicoanalisi.
Freud è rimosso. Cioè vivo
Domanda. Dr Contri, come desidera presentarsi?
R. Dopo vent’anni in cui ho lavorato con Jacques Lacan (“con” significa per mezzo), ho ripreso Freud con me.
D. E come?
R. L’ho ripreso come il primo uomo di scienza che ha riconosciuto l’individuo umano come una sede del pensiero, donde il mio titolo “Think!”. Io scrivo “san(t)a sede del pensiero”, anche se “normalmente” incontriamo l’uomo patologico nel pensiero (“nevrotico” detto all’ottocentesca).
D. Lei dice che Freud è rimosso. C’è chi dice che è morto.
R. «Morto”?, non partecipo a queste sciocchezze da talk show.
D. E allora?
R. Rimosso invece sì, ma ricordando il concetto di rimozione.
D. Spieghiamolo. Anzi, rispieghiamolo.
R. Significa rimandare nel tempo, tendenzialmente all’infinito, un mio pensiero (interesse o passione). Freud rimosso significa che in un primo tempo ci avevo fatto un pensiero, anche in Alaska o in Cina. Ma almeno “rimosso” significa ancora vivente benché pauperisticamente. Do un aiuto…
D. Dà un aiuto…
R. … informando che la rimozione è quella di Rossella o’ Hara quando dice “Non voglio pensarci oggi, ci penserò domani”.
D. «Domani è un altro giorno», facevano dire a Vivien Leigh, che la impersonava. D’altronde, «Pensiero» è parola impegnativa.
R. Un giorno ho scoperto che Lacan se ne era accuratamente disimpegnato…
D. Addirittura…
R. Tutto il suo lavoro è la sua accuratezza in questo disimpegno. Questa mia scoperta mi ha impegnato, insieme alla scoperta freudiana del pensiero, e ho ricominciato da capo.
D. Senta, siamo abituati all’uso paludato della parola “Pensiero” con la maiuscola.
R. Il pensiero ha più sedi, quella plurale detta Filosofia, quella istituzionale che è l’Università, infine quella della maggioranza di noi piccini, che zampettiamo nell’opinione, la doxa platonica, fatta apposta per darci un contentino di soddisfazione democratica, individuata da Platone nell’Agorà. E oggi tutti sono dei platonici persi.
D. Freud invece?
R. Freud non è platonico, e il pensiero come sede individuale che ha scoperto – “inconscio” formalmente distinto dalla coscienza – non è opinione.
D. Che pensiero è?
R. È un pensiero finalmente non ontologico. Un pensiero giuridico ed economico, senza il quale siamo dissociati e poveri. Ma per oggi fermiamoci qui.
** milanese, classe 1941, medico e psicoanalista, è stato allievo diretto di Jacques Lacan, con cui ha fatto analisi, frequentando, nel 1968, l’Ècole freudienne de Paris. Contri ha tradotto in Italia Les écrits curandone l’edizione presso Einaudi per diversi anni. Pubblica un pensiero al giorno, Think!, su giacomocontri.it.
La foto è di Stefania Malapelle